La storia del SEO negativo
Recentemente alcune aziende sono state minacciate da loschi individui che esigevano di essere pagati per non creare migliaia di link al loro sito.
Truffe come queste, purtroppo, fanno parte di una tendenza emergente che si lega al SEO negativo. Campagne come queste sono usate per collegare migliaia di link di cattiva qualità ed essenzialmente spam ai siti dei competitori, con l’obiettivo di far crollare i loro ratings nei motori di ricerca. La ragione per cui questo tipo di collegamenti può danneggiare la visibilità di un sito per i motori di ricerca è dovuta all’algoritmo Penguin di Google, che individua e penalizza i siti che hanno troppi link di entrata manipolativi e spam (che è ritenuto un tentativo di manipolare i rankings dei motori di ricerca).
Anni fa, la costruzione di link si basava sulla creazione di più link in entrata possibile, senza preoccuparsi della loro qualità o rilevanza. Più link si aveva meglio era, e così, un’industria intera si adeguò ad accomodare il desidero insaziabile dei clienti per i collegamenti. Ne è risultata una massa di contenuto spam pubblicata online con l’unico obiettivo di acquisire link, che cominciò ad intasare i risultati di ricerca di Google. Gli utenti cominciarono a lamentarsi con Google riguardo alla diminuzione della qualità della loro ricerca, e Google prese provvedimenti, rilasciando l’algoritmo Penguin.
Con un’unica mossa, Google annullò l’efficacia delle truffe sulla costruzione in massa di link: ora, invece di essere utili, avrebbero avuto piuttosto l’effetto contrario.
Sfortunatamente, era ora possibile danneggiare la visibilità online dei competitori usando le stesse tattiche che venivano prima utilizzate per migliorare il ranking. Questo sviluppo ha dato vita a delle compagnie mercenarie e al SEO negativo.
L’opinione di Google
Che ne pensa Google, quindi? La minaccia del SEO negativo è reale o no?
É chiaro che Google lo ritiene una cosa seria, come emerge dal Webmaster video, in cui Matt Cutts (capo del team anti-spam di Google) spiega come abbiano costruito delle salvaguardie negli algoritmi per prevenire queste minacce.
Tuttavia, nonostante siano a conoscenza del potenziale di una tale campagna, ritengono che non sia preoccupante per i proprietari di piccole aziende.
Cutt afferma che ci sono molte persone che parlando del SEO negativo, ma poche che lo utilizzano, e ancora meno che riescono a utilizzarlo con successo. “Lo so che ci sono molte persone preoccupate al riguardo. Quando cerchiamo di scoprire qualcosa di più, vediamo che c’è una discussione ma non riscontriamo attacchi veri e propri.”.
Nonostante Google affermi che la grande maggioranza dei business a conduzione familiare non devono essere preoccupati per questo tipo di truffe, il colosso californiano ha fornito un modo semplice per proteggere i webmaster dagli effetti del SEO negativo: lo strumento di rinnegazione (the disavow tool).
Lo strumento di rinnegazione
Cercando di fornire ai webmasters un modo per notificare Google di link non voluti o illegittimi, l’azienda di Mountain view ha iniziato ad offrire il disavow tool all’interno di Google Webmaster Tools. Questo servizio permette ai gestori dei siti di inviare a Google una lista di link (o domini interi) che devono essere ignorati quando si giunge al profilo dei propri siti.
In un video recente, Cutts ha parlato di questo strumento e ne ha specificato l’obiettivo principale. fin dal principio, Google ha sostenuto che il servizio era indicato prevalentemente per i webmasters che avevano fatto del cattivo SEO (per esempio, la costruzione di link spam): se hanno fatto il possibile per pulire il loro profilo di collegamento, ma i link spam rimangono, possono usare lo strumento di rinnegazione per completare l’opera. Inoltre, Cutts ha esortato i webmasters ad usarlo per essere sicuri che il proprio profilo sia immacolato.
Che cosa fare se si è vittime di SEO negativo
Se pensate di essere stati vittime di SEO negativo, la prima cosa da fare è controllare il vostro account Google Webmaster. Se un’azione manuale è stata intrapresa contro il vostro sito, avreste dovuto ricevere un messaggio di notifica per le pagine che usano tecniche al di fuori delle linee guida di Google. Se questo non accade, usate lo strumento di rinnegazione per dire a Google di ignorare questi link.
Google sta facendo abbastanza?
Con l’introduzione di questo strumento, Google è riuscita a ridare autonomia ai webmasters; inoltre, i suoi algoritmi hanno sempre previsto delle salvaguardie per ridurne l’impatto.
Questo servizio, però, è stato fortemente criticato: c’è chi dice che non funziona, e altri sostengono che Google sta solo cercando di far fare ad altri il proprio lavoro.
Tuttavia, se ricevete un’e-mail minatoria che minaccia una campagna di SEO negativo, ignoratela e controllate i link in entrata con il Google webmaster tools e, in caso, delegittimate i link spam.